Duemiladieci, fuga da Sanremo. Il Festival dei sessant’anni si avvicina a larghi passi, essendo in programma dal 16 al 20 febbraio e sembra ancora tutto da decidere. Con Sanremo è sempre un po’ così: questa volta, però, le defezioni stanno assumendo la forma fastidiosa dello stillicidio. Ad affiancare Antonella Clerici dovevano esserci i personaggi che di Festival ne hanno attraversati tanti, ma qualcuno è andato per età (Mike Bongiorno), qualcuno perché non ha tanta voglia di dividere la scena, di infilarsi nelle grane. E dunque Pippo Baudo, alla guida di 13 edizioni, ha detto no grazie. Forse perché, nella serata finale, avrebbe dovuto affiancare Maurizio Costanzo. Il quale Costanzo, che ci teneva tanto a finire la sua carriera alla Rai, largo ai giovani e al nuovo che avanza, non solo condurrà tutti i giorni il «question time» dalla sala stampa, ma potrebbe persino insidiare Pippobaudo nel regno della domenica. Inoltre, magari c’entra, magari no: Clerici fa parte della squadra di Presta, la stessa di Bonolis. E Bonolis sfilò a Baudo, qualche Sanremo fa, la carica di direttore artistico.
Sarà un Festival difficile, la rassegna non è più il fulcro della tivù, mille reti assediano il fortino. Poi se ne parlerà molto, ma gli ascolti, chissà. E gli investimenti pubblicitari, chissà. Quindi al no pippesco si aggiungono svariate smentite: si diceva che sarebbe arrivato Andrea Bocelli, lanciato proprio da Baudo, ma la sua casa discografica ha fatto sapere che il tenore è impegnato nel tour mondiale. La Clerici non avrà Michelle Obama: «L’avrei voluta come ospite ma non ce l’ho fatta», ha detto alla radio. A volte i no uno se li tira anche dietro: ma dite un po’ voi se c’è da invitare la signora Obama al Festival di Sanremo, su, un po’ di senso della misura. È vero che ci andò Gorbaciov, ma non era più leader dell’Urss. E, più modestamente, non ci sarà neanche Tiziano Ferro..
fonte: www.lastampa.it
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